Il Vaticanese

Anno Giudiziario: Vaticano sempre più integrato nella legislazione internazionale

“L’armonia, la giustizia e la pace non sono pienamente raggiungibili senza l’adesione a Dio”: è quanto affermato  dal Cardinale Segretario di Stato, Tarcisio Bertone, nella Messa al Palazzo del Governatorato per l’apertura dell’Anno Giudiziario vaticano. L’esempio di Giovanni Battista, ha poi aggiunto commentando il Vangelo , è “un richiamo ai credenti a mettere da parte il protagonismo” per far crescere in noi l’amore per Gesù. Il porporato ha, inoltre, auspicato che si adempia “con umiltà e nella verità” il servizio nell’amministrazione della giustizia in Vaticano. Dopo la celebrazione, è seguita la relazione del  Prof. Avv. Pierfrancesco Grossi, promotore di Giustizia aggiunto. All’evento era presente anche il ministro della Giustizia italiano, Paola Severino oltre a personalità militari di rilievo.

Il 2012, ha riconosciuto con franchezza il Prof. Avv. Pierfrancesco Grossi, è stato “particolarmente impegnativo” per gli uffici giudiziari dello Stato della Città del Vaticano. Le cause sono note, anche in ragione della rilevanza mass-mediatica di fatti criminosi perpetrati nel territorio dello Stato, ma con effetti anche fuori di esso.

L’ordinamento giuridico vaticano, da non confondersi con l’ordinamento canonico, ha i suoi pilastri nella Legge fondamentale dello Stato della Città del Vaticano e nella Legge sulle fonti del diritto. La legge fondamentale delinea la forma di Stato e di Governo, regolando l’esercizio dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, sulla base di quanto disposto dall’art.1, secondo il quale il Sommo Pontefice, Sovrano dello Stato della Città del Vaticano, “ha la pienezza dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario”. La legge sulle fonti, per la quale il diritto canonico è posto come prima fonte normativa e primo criterio di riferimento interpretativo (art.1,comma1), dispone che laddove non provvedano leggi vaticane, “si osservano, in via suppletiva e previo recepimento da parte della competente autorità vaticana, le leggi e gli altri atti normativi emanati nello Stato Italiano. Il promotore di Giustizia aggiunto ha quindi sottolineato che rispetto al passato, quando lo Stato vaticano “appariva” come una realtà “quasi impenetrabile”, oggi il suo piccolo territorio è attraversato da 18-20 milioni di persone a cui si aggiungono i residenti. Né meno importante, soggiunge, è il fenomeno della “globalizzazione della vita giuridica”. Per questo, è stata la sua riflessione, la Città del Vaticano da “enclave dell’Italia tende progressivamente a divenire enclave dell’Unione Europea”. E ciò con “conseguenti inevitabili contatti tra ordinamento vaticano” e quello europeo. Il promotore si è così soffermato sulle innovazioni introdotte nell’ordinamento giuridico vaticano “riguardo alla prevenzione del riciclaggio di denaro”, alla frode e alla falsificazione dei mezzi di pagamento:“Il 2012 è stato l’anno dei lavori di verifica e di adeguamento della legislazione vaticana alla normativa sia internazionale che comunitaria, in materia di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo nonché per quanto concerne la frode e la contraffazione”.

L’avvocato Grossi ha enumerato quei provvedimenti, decreti e leggi, che nel 2012 hanno aumentato il numero degli illeciti sanzionabili penalmente come anche le nuove norme penali su “finanziamento del terrorismo” e “pirateria”. D’altro canto, è stato richiamato il provvedimento per l’introduzione della “responsabilità amministrativa delle persone giuridiche” come da tempo auspicato dalla Commissione Europea. Con l’emanazione del Regolamento in materia monetaria da parte della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano, entrato in vigore il 30 dicembre scorso, ha rilevato, è stata data attuazione ai provvedimenti comunitari in materia monetaria. Ha così rivolto il pensiero alla struttura di fondo dell’ordinamento giudiziario vaticano che, ha detto, denota “alcune esigenze di revisione ed aggiornamento”. In particolare, ha auspicato che venga “soppressa la figura dei magistrati supplenti ed introduca formalmente quella degli aggiunti”, magari determinando con certezza “la durata del loro mandato”. Altro problema, ha affermato, è quello degli avvocati: l’esperienza infatti mostra che in “molti casi non hanno adeguata conoscenza del diritto vaticano”. E a ciò, ha lamentato, si aggiunge “l’assoluta ignoranza del diritto canonico” che è “la prima fonte normativa e il primo criterio di riferimento interpretativo”. La relazione ha quindi messo in luce che nel 2012 nello Stato vaticano, vi sono stati 807 procedimenti civili e 163 penali. Le rogatorie penali provenienti lo scorso anno dall’Italia sono state 5, una dalla Polonia. A tutte è stata data esecuzione:“Come già rilevato altre volte, la cooperazione internazionale non può, però, limitarsi all’ambito processuale, ma dovrebbe estendersi sempre più a quello informativo, investigativo e di polizia giudiziaria”. Al riguardo, ha affermato, molti passi in avanti sono stati fatti dopo l’adesione dello Stato vaticano all’Interpol nel 2008. Ed ha osservato che un ulteriore passo importante “potrebbe essere rappresentato dall’adesione dello Stato vaticano” a Europol e ad Eurojust, l’agenzia di cooperazione giudiziaria dell’Unione Europea. Sempre riguardo all’attività degli uffici giudiziari si sono registrati, nel 2012, 190 vidimazioni sui registri matrimoniali e due su quelli di nascita. Molti non cittadini vaticani, dunque, contraggono matrimonio in Vaticano, ponendo questioni di diritto ecclesiastico e di diritto internazionale privato. L’avvocato Grossi ha constatato nella relazione un “moltiplicarsi di fatti civilmente e penalmente rilevanti che finiscono per incidere” sull’attività giudiziaria in Vaticano. Ma ha osservato che la consistente percentuale di procedimenti civili e penali “non dipende da una maggiore litigiosità degli abitanti”, ma da dal gran numero di persone che annualmente entrano nel territorio vaticano. L’avvocato Grossi non ha infine mancato di ringraziare il Corpo della Gendarmeria, in particolare nelle sue funzioni di polizia giudiziaria, per l’esemplarità, l’efficienza, la discrezione, l’incisività della sua azione, spesso svolta in condizioni oggettivamente difficili e lontano dalle esposizioni mediatiche e  i magistrati italiani con cui si è avuta l’opportunità di collaborare, per la disponibilità ed il loro prezioso contributo.

Fonte: www.vatican.va

Tags: Card.Tarcisio Bertone, Avv.Pierfrancesco Grossi, Paola Severino, Corpo della Gendarmeria, Salvatore Pignata

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