Angelus Papa: no burocrati nella Chiesa ma missionari appassionati

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Papa Francesco
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La Chiesa non ha bisogno di “burocrati” e di “cristiani freddi o tiepidi” ma di “missionari appassionati”, accesi dal fuoco dello Spirito Santo, così Papa Francesco all’ Angelus, pregando la Madonna di aiutarci “ad essere solidali con le gioie e le sofferenze” dei  fratelli”.

Ispirato dal Vangelo domenicale Francesco si è soffermato sull’immagine del fuoco usata da Gesù per indicare ai discepoli lo scopo della sua missione: ‘sono venuto – dice loro – a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei fosse già acceso!’ E’ il fuoco dello Spirito Santo, che opera in noi dal Battesimo, ha spiegato il Papa, “una forza creatrice che purifica e rinnova”, “brucia ogni umana miseria, ogni egoismo, ogni peccato, ci trasforma dal di dentro, ci rigenera e ci rende capaci di amare”. “E’ solo partendo dal cuore divino” “che l’incendio dell’amore divino potrà svilupparsi e far progredire il Regno di Dio”. “Non parte dalla testa, parte dal cuore”.

Da qui l’invito ad aprirsi “completamente all’azione dello Spirito Santo”: “Egli ci donerà l’audacia e il fervore per annunciare a tutti Gesù e il suo consolante messaggio di misericordia e di salvezza, navigando in mare aperto, senza paure”.

La Chiesa – ha sottolineato Francesco – ha bisogno dell’aiuto dello Spirito Santo: “per non lasciarsi frenare dalla paura e dal calcolo, per non abituarsi a camminare entro i confini sicuri. Questi due atteggiamenti portano la Chiesa ad essere una Chiesa funzionale, che non rischia mai”.

Il fuoco dello Spirito Santo accende invece “il coraggio apostolico”: “ci aiuta a superare i muri e le barriere, ci rende creativi e ci sprona a metterci in movimento per camminare anche su strade inesplorate o scomode, offrendo speranza a quanti incontriamo”.

Siamo “chiamati – ha sollecitato Francesco – a diventare sempre più comunità di persone, piene di comprensione, persone dal cuore dilatato e dal volto gioioso”.

“Più che mai oggi c’è bisogno di sacerdoti, di consacrati e di fedeli laici, con lo sguardo attento dell’apostolo, per commuoversi e sostare dinanzi ai disagi e alle povertà materiali e spirituali.”

Ha ricordato il Papa quanti nel mondo, specie i numerosi sacerdoti e religiosi sono dedicati ad annunciare il Vangelo, “non di rado anche a costo della vita”: “La loro esemplare testimonianza ci ricorda che la Chiesa non ha bisogno di burocrati e di diligenti funzionari, ma di missionari appassionati, divorati dall’ardore di portare a tutti la consolante parola di Gesù e la sua grazia”. “Questo è il fuoco dello Spirito Santo!”, ha rimarcato Francesco. “Se la Chiesa non riceve questo fuoco o non lo lascia entrare in sé, diviene una Chiesa fredda o soltanto tiepida, incapace di dare vita, perché è fatta da cristiani freddi e tiepidi”.

Quindi un semplice invito per tutti:

“Ci farà bene, oggi, prendere cinque minuti e ognuno di noi domandarci: “Ma come va il mio cuore? E’ freddo? E’ tiepido? O è capace di ricevere questo fuoco?”

Infine la preghiera alla Madonna perché effusi dallo Spirito Santo possiamo “essere solidali con le gioie e le sofferenze dei fratelli”. E ancora un invocazione a San Massimiliano Kolbe, nell’odierna festa di questo “martire della carità”: “egli ci insegni a vivere il fuoco dell’amore per Dio e per il prossimo”.
Dopo la recita dell’Angelus, Francesco ha salutato in particolare i giovani in piazza San Pietro, riprendendo il tema della Gmg di Cracovia ‘Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia’: “sforzatevi di perdonare sempre e abbiate un cuore compassionevole”.

Fonte News.va  – servizio di Roberta Gisotti

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