Al via a Varsavia il Convegno europeo delle Vocazioni. L’iniziativa è promossa dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (Ccee) e si parlerà della chiamata di Dio nel mondo di oggi di fronte alla sfide di una società secolarizzata.
“L’educazione cristocentrica a servizio delle vocazioni oggi” è il tema della tre giorni promossa dalla Ccee che vedrà i vescovi europei confrontarsi su come annunciare la Parola di Dio attraverso nuovi cammini di formazione ed educazione. L’obiettivo è quello di rispondere all’appello che Papa Francesco ha rivolto ai vescovi, ai sacerdoti, ai religiosi e alle famiglie cristiane, quello di promuovere una vera e propria pedagogia della santità che sia capace di adattarsi ai ritmi delle singole persone e che abbia Cristo come primo riferimento. Ci spiega perché don Michel Remery, vice segretario generale del Consiglio delle Conferenze episcopali europee:
R. – Alla base di ogni vocazione c’è la chiamata di una persona. La persona di Cristo. Ogni cosa che facciamo noi per la vocazione, per educare le persone alla vocazione deve essere fondata su Cristo stesso.
D. Quali sono secondo lei le cause principali del calo delle vocazioni?
R. – Ci sono tantissime cause secondo me. Per esempio, in Europa c’è un buon gruppo che può vivere e quando si vive bene è facile dimenticare che hai bisogno di Dio nella tua vita. Se dimentichiamo chi è Cristo e che abbiamo bisogno della sua persona nella nostra vita, non troviamo la vera felicità e non sappiamo cosa dobbiamo fare noi nella nostra vita. Secondo me, questo è un elemento molto importante per spiegare il calo delle vocazioni, ma allo stesso tempo è una sfida, quella di aiutare la gente di oggi di tutti i Paesi dell’Europa a conoscere Cristo e ad averlo nella loro vita.
(Tratto dall’archivio della Radio Vaticana, servizio Davide Dionisi, www.news.va)
Ricordiamo che anche in Italia il Serra International svolge un ruolo importante circa il sostegno laico alle vocazioni sacerdotali.