Il Vaticanese

San Giovanni in Fiore: “Adotta un Bambino della tua Città”

"Adotta un Bambino della tua Città" - Comune San Giovanni in Fiore

Un progetto di grande impatto sociale. Ambizioso e concreto,  che, già presentato durante lo scorcio assai esiguo della precedente legislatura, su intuizione dell’Assessore alla cultura Giovanni Iaquinta,  parte anche quest’anno,  per volontà dello stesso amministratore – responsabile delle Politiche sociali – con la spinta forte del Sindaco Antonio Barile, molto sensibile a ogni discorso in materia di solidarietà, che rimane al centro dell’azione amministrativa. Si tratta del progetto solidale “Adotta un bimbo della tua città”, che si propone di offrire la possibilità a quanti, più fortunati dal punto di vista economico o semplicemente desiderosi di fare opere di carità, vogliono far fronte con un contributo in denaro, alle spese necessarie per garantire la possibilità a tanti bambini, figli di famiglie disagiate o in difficoltà, di mangiare a mensa, insieme agli altri bimbi, di acquistare un abbonamento per il trasporto scolastico e sopperire alle sue principali necessità. “Qualcuno deve pur pensare alle persone più deboli di una collettività – spiega il Sindaco Barile – e quando vi sono bambini, bisogna prenderli per mano e accompagnarli nel loro percorso, perché possano soffrire il meno possibile. E’ importante quindi che un bambino, la cui famiglia non può affrontare le spese della mensa scolastica o del trasporto, venga aiutato e sostenuto in maniera tale da non subire disparità o discriminazione. L’aiuto dei sostenitori quindi, è fondamentale, – dice Barile – perché consente loro quella convivialità, importante e formativa, che altrimenti non potrebbero condividere”. “E’ un progetto – sottolinea l’Assessore  alla cultura e alle Politiche sociali, Giovanni Iaquinta – di grande umanità e solidarietà, che può restituire alla politica la sua funzione più nobile, legata al concetto di servizio, in particolare dei ceti più deboli, e accade proprio in un momento in cui monta nel nostro Paese sempre di più l’antipolitica. Fra le deleghe che il Primo cittadino ha inteso affidarmi, quella legata alle politiche sociali l’avverto con maggiore responsabilità, perché investe un settore in grado di far percepire il quadro reale della comunità, che a San Giovanni in Fiore punti di debolezza che sono così evidenti, da non richiedere ulteriori commenti. Il nostro è un progetto serio, toccando l’anello più vulnerabile di una società, quando essa presenta vulnus non indifferenti sotto il profilo economico e dei servizi. Mi riferisco ai bambini, che soffrono particolarmente il disagio di famiglie sempre più inquiete e incerte, a causa della precarietà che caratterizza il mondo del lavoro, condizionando di fatto il vissuto quotidiano.

In sintesi, – aggiunge –  è giusto rimarcare che non si tratta di un’adozione giuridica, come accade nel caso, pur sempre positivo, della adozioni a distanza, ma di fatto, sostanziale. Non è difficile immaginare che alla porta accanto si viva un disagio profondo, che può arrivare persino a compromettere il diritto allo studio, la normale frequenza scolastica, a causa di problemi oggettivi legati alla mancanza del corredo scolastico, dell’abbonamento mensa e trasporti. Ecco, assistere a uno scenario così deplorevole, senza che la politica agisca, è inaccettabile. Per questo il nostro appello è rivolto a tutti, perché ognuno che ne ha la facoltà, si occupi di un bimbo della nostra città che corre, per i motivi esposti, seriamente il rischio di non frequentare la scuola. E in un momento in cui stiamo predicando che solo l’istruzione e la cultura possono far decollare la nostra terra,la Calabriae il Sud, impedire anche a un solo bambino di fare il suo cursus normale non può non essere considerata una sconfitta terrificante, senza appello, per tutti, nessuno escluso. La novità di quest’anno, nella riproposizione di una formula di adozione di ‘vicinato’ – si tratta di questo, invero – riguarda la possibilità di contribuire a una straordinaria operazione di solidarietà, prediligendo – se necessario – il numero di conto appositamente predisposto. Io rimango dell’idea che obiettivi così debbano investire tutti, la politica senza distinzione, il mondo delle associazioni e della Chiesa che vedrò a breve per illustrare scopi e finalità, la gente comune, che non necessariamente deve vivere a San Giovanni in Fiore. E’ un appello forte – il mio. Sono sicuro che insieme impediremo che anche un solo bambino di San Giovani in Fiore stia male e non rida più. Sarebbe una cosa gravissima. E poi c’è un altro principio che ci deve mettere in condizione di non perdere mai la percezione con il nostro operato, che ha come fine ultimo mettersi a disposizione degli altri, vivendo ogni giorno in mezzo agli altri, intuendone in tempo reale i bisogni, i problemi, le necessità, che, purtroppo, per l’epoca dell’ instabilità che viviamo, si intensificheranno sempre di più. E’ la caratteristica precipua di ogni ragionamento sull’impegno civile nel XXI secolo, che deve imperniarsi sull’idea – come ama ripetere il Cardinale Tettamanzi, che “le cose dei deboli non sono mai cose deboli”. Tutt’altro”.

Tutte le persone interessate o curiose di approfondire i dettagli del progetto, possono rivolgersi presso l’ufficio servizi sociali del comune florense aperto per tutti i ragguagli e le informazioni possibili e che garantisce, a chi lo volesse, anche l’anonimato, mentre è anche possibile chiedere informazioni ad un numero verde 800 922 900 appositamente attivato. E’ possibile anche devolvere attraverso il Conto corrente 312892 intestato a Comune di San Giovanni in Fiore, Servizio Tesoreria, causale: Adotta un bimbo.

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