Ultimo atto della intensa visita di Papa Francesco in Terra Santa è stata la Messa nella Sala del Cenacolo. Qui Gesù ha celebrato l’Ultima Cena con gli Apostoli, qui è apparso risorto in mezzo a loro, sempre qui è sceso lo Spirito Santo su Maria e i discepoli e qui è nata la Chiesa. Un luogo sempre conteso: affidato ai francescani, trasformato poi in moschea, oggi sotto il controllo dello Stato d’Israele. Al Cenacolo ha celebrato anche Giovanni Paolo II. Oggi non si parla più di restituzione ai francescani ma di possibile “uso liturgico” anche per i cristiani. Questo non ha frenato, nei giorni scorsi, la protesta degli ebrei ultraortodossi che in questo luogo venerano quella che considerano la tomba di Davide e ne rivendicano il possesso. Francesco ha voluto celebrare con tutti gli Ordinari di Terra Santa ed il seguito papale.
Al Cenacolo è nata la Chiesa, una ‘Chiesa in uscita’ che fa memoria di ciò che è accaduto in questo luogo, ha esordito Papa Francesco nell’omelia. Il Cenacolo, infatti, ci ricorda il servizio: Gesù ha lavato i piedi ai suoi discepoli per dirci di servire il povero, il malato, l’escluso. Il Cenacolo ci ricorda l’Eucarestia, il sacrificio: sull’esempio di Gesù che si è offerto per noi al Padre, noi possiamo offrire a Dio la nostra vita, il nostro lavoro, le nostre gioie ed i nostri dolori.
Il Cenacolo – ha continuato Papa Francesco – ci ricorda l’amicizia: l’esperienza più bella del cristiano e dei sacerdoti è diventare amici del Signore Gesù. Il Cenacolo ci ricorda il congedo e la promessa che Gesù non ci abbandona mai. Il Cenacolo, ci ricorda anche la meschinità, la curiosità e il tradimento. “E può essere ciascuno di noi – ha osservato – non solo e sempre gli altri, a rivedere questi atteggiamenti, quando guardiamo con sufficienza il fratello, lo giudichiamo; quando con i nostri peccati tradiamo Gesù”. Il Cenacolo, ha detto, “ci ricorda la condivisione, la fraternità, l’armonia, la pace tra noi”:
“Quanto amore, quanto bene è scaturito dal Cenacolo! Quanta carità è uscita da qui, come un fiume dalla fonte, che all’inizio è un ruscello e poi si allarga e diventa grande… Tutti i santi hanno attinto da qui; il grande fiume della santità della Chiesa sempre prende origine da qui, sempre di nuovo, dal Cuore di Cristo, dall’Eucaristia, dal suo Santo Spirito”.
“Il Cenacolo – ha affermato ancora il Papa – ci ricorda la nascita della nuova famiglia, la Chiesa, costituita da Gesù risorto”. Una famiglia, ha soggiunto, che ha una Madre, la Vergine Maria. Le famiglie cristiane, ha detto, appartengono a questa grande famiglia e in essa trovano la forza per camminare e rinnovarsi, attraverso le fatiche e le prove della vita:
“Questo è l’orizzonte del Cenacolo: l’orizzonte del Risorto e della Chiesa. Da qui parte la Chiesa in uscita, animata dal soffio vitale dello Spirito. Raccolta in preghiera con la Madre di Gesù, essa sempre rivive l’attesa di una rinnovata effusione dello Spirito Santo: Scenda il tuo Spirito, Signore, e rinnovi la faccia della terra!”
Queste le ultime parole di Papa Francesco da Gerusalemme. Dal Cenacolo la Chiesa di Terra Santa ora è chiamata “ad uscire” per raccogliere il suo insegnamento, continuando a camminare sulle orme di Gesù.
Fonte: www.news.va.
Foto: Cenacolo Vinciano, fonte AssociazioneClessidra.it.