di Fabio Gallo, Direttore Editoriale/
La Fede attraversa e compie ogni Essere Umano della Terra con coerenza e semplicità capaci di penetrare e attraversare le più alte e spesse mura dell’incomprensione secolare. L’incontro tra Vladimir Putin e Papa Francesco, al di la dell’importanza politica del gesto a Roma, diventa energia positiva e speranza che allunga e rafforza le braccia di due grandi Culture che si abbracciano: l’Italia della Fede Cristiana e la Russia con la sua grande tradizione culturale, la su grande Fede.
L’udienza fa seguito alla lettera che il Papa, all’inizio di settembre, scrisse a Putin in quanto presidente del G20 che si teneva a Pietroburgo. In quell’occasione il Pontefice, alla vigilia della giornata di preghiera e digiuno per la pace in Siria, faceva appello ai grandi della terra affinché trovassero “una soluzione che evitasse l’inutile massacro a cui stiamo assistendo”. Proprio la sanguinosa crisi siriana e l’urgenza di un ritorno alla pace nella regione – come sottolinea l’Avvenire – saranno al centro dell’incontro in Vaticano. Sulla Siria è intervenuto stamani anche il ministro degli Esteri russo Lavrov: “Sarebbe un gravissimo errore e una responsabilità criminale – ha detto – trascurare la possibilità” di trovare una soluzione con la conferenza di Ginevra 2.
IN VATICANO L’INCONTRO TRA DUE GRANDI CULTURE CON LA FEDE
Due grandi culture che desiderano crescere nella direzione del bene comune. Cos’è il bene comune in una società globalizzante? Intanto è “incontro” tra nazioni, tra culture, tra Esseri Umani; un incontro che prende vita in un momento delicato per tanti, senza lavoro e prospettive come milioni di Giovani che si vedono negato il diritto ad una esistenza dignitosa che preveda la libertà di avere una famiglia, il pane. Un disaggio che si aggiunge a quelli che già ci fanno impallidire come l’impossibilità di garantire il cibo a chi non ne ha e quello sano a chi ci succederà. Dunque, chiediamo a Papa Francesco e al Primo Ministro Vladimir Putin di volere guardare concretamente soprattutto al futuro dei giovani nei quali si concretizza il futuro.
RICORDIAMO CON GIOIA IL NOSTRO INCONTRO
In questo giorno così importante per la diplomazia internazionale ed il futuro dei rapporti tra Santa Sede e Russia, ci piace ricordare che tra gli scambi culturali più proficui che ha visto coinvolti noi operatori della Fondazione “Paolo di Tarso” (la Fondazione della Basilica Santa Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma), vi sono gli incontri vissuti insieme al Patriarcato di Mosca nel corso della costruzione della Chiesa Ortodossa Russa di Santa Caterina grande Martire di Alessandria, in Roma http://www.paoloditarso.it/fotogallery/patriarcato-di-mosca-fondazione-paoloditarso/index.html. In queste occasioni, insieme al nostro parroco Mons. Renzo Giuliano, abbiamo avuto modo di parlare con il futuro Patriarca di Mosca di Pace. Momenti che sono oggi parte integrante della nostra Fondazione di Operatori della Cultura di Pace e promotori dei Diritti dell’Uomo.
Siamo convinti che solo da una profonda conoscenza dell’altro possa prospettarsi un concreto modello esistenziale che ci veda uniti nell’unico fine del benessere globale e dell’ottimizzazione delle risorse dell’intero pianeta che va rispettato perché possa essere ospitale.
Buon lavoro Santità con l’augurio che la Pace possa essere l’orizzonte comune.
Leggi anche l’articolo di Avvenire
La Fede attraversa e compie ogni Essere Umano della Terra con coerenza e semplicità capaci di penetrare e attraversare le più alte e spesse mura dell’incomprensione secolare. L’incontro tra Vladimir Putin e Papa Francesco, al di la dell’importanza politica del gesto a Roma, diventa energia positiva e speranza che allunga e rafforza le braccia del mondo che desidera crescere nella direzione del bene comune. Cos’è il bene comune in una società globalizzante? Intanto è “incontro” tra nazioni, tra culture, tra Esseri Umani che hanno l cuore di un’Europa in fermento, ha Quella semplicità che appartiene a tutti gli Uomini razionalil’incomprensibile crescita umana e politica dell’Il primo appuntamento ufficiale nella capitale per il leader russo Vladimir Putin, che atterra oggi alle 16.30 all’aeroporto di Fiumicino, sarà l’udienza da Papa Francesco in Vaticano, prevista per oggi 25 novembre 2013 alle ore 17. Non è la prima visita di un presidente russo in Vaticano, ma ugualmente l’udienza che papa Francesco avrà con Vladimir Putin assume in qualche modo un valore storico. Essa segue la lettera che il Pontefice scrisse ai primi di settembre allo stesso Putin in quanto presidente del G20 che si teneva a Pietroburgo: tramite lui Bergoglio, proprio alla vigilia della giornata di preghiera e digiuno proclamata per la pace in Siria, faceva appello ai grandi della terra a “trovare una soluzione che evitasse l’inutile massacro a cui stiamo assistendo”.
E il messaggio del Papa non è rimasto inascoltato, tanto che l’intervento armato voluto da Obama – grazie alle aperture di Assad sulla rinuncia all’arsenale chimico – è stato al momento bloccato. La sanguinosa crisi siriana e la pace nella regione saranno ancora i temi centrali dell’incontro di domani, oltre alle necessità di tutela delle comunità cristiane in Nord Africa e Medio Oriente.
Sullo sfondo, inoltre, c’è il processo di dialogo e riavvicinamento tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa, divise da uno scisma millenario, ma è difficile si parli domani di un futuro viaggio del Papa in Russia: un evento rimasto una chimera per papi come Wojtyla e Ratzinger e che – Putin lo sa bene – non è immaginabile senza un invito formale del Patriarcato di Mosca. Tra l’altro il leader del Cremlino domani non recherà con sé un messaggio da parte del capo della Chiesa ortodossa russa, il patriarca Kirill, anche se il Patriarcato ha espresso il proprio auspicio che la visita di Putin in Vaticano serva a rafforzare le relazioni tra la Russia e la Santa Sede e anche quelle tra la Chiesa ortodossa russa e quella cattolica romana.
Pochi giorni fa, il 12 novembre, il Papa ha ricevuto in vaticano il “ministro degli esteri” del Patriarcato di Mosca, il metropolita Hilarion, mentre nello stesso giorno nella capitale russa il patriarca Kirill accoglieva nella sua residenza il cardinale di Milano Angelo Scola. E se un viaggio del Papa nell’ex Urss resta ancora un’ipotesi non immediata, per un incontro in territorio neutro i contatti sono in divenire: “Noi non siamo ancora pronti per dire quando e dove avverrà questo incontro ma siamo pronti per preparare e lavorare a questo incontro“, ha detto Hilarion dopo il colloquio col Papa.
Dopo l’udienza papale, Putin incontrerà anche il segretario di Stato, monsignor Pietro Parolin, sui temi di interesse comune dei due Stati. Il Vaticano e la Russia post-sovietica hanno stretto piene relazioni diplomatiche nel 2009, dopo aver riallacciato i rapporti nel 1990. Nel 2011 il presidente russo Dmitri Medvedev è stato ricevuto in Vaticano da Benedetto XVI, che nel 2007 aveva ricevuto anche Putin, allora presidente. Ma l’incontro davvero storico tra un Papa e un leader russo resta quello tra Giovanni Paolo II e Mikhail Gorbaciov, nel 1989, quando sull’onda delle speranze suscitate dalla perestrojka e dalla glasnost si ipotizzò una visita del Papa cattolico nella Russia ortodossa: speranze sempre vanificate, però, per la contrarietà dell’allora patriarca Alessio II. Con il successore Kirill la distensione tra le due Chiese si è rafforzata. Il presidente russo Vladimir Putin dovrebbe atterrare all’aeroporto di Fiumicino alle 16.30 circa. È quanto affermano fonti diplomatiche russe a Roma. Il primo appuntamento ufficiale nella capitale per il leader russo sarà qundi l’udienza da Papa Francesco in Vaticano, prevista per le ore 17.