“Mentre il Vescovo è qui – ha detto il Santo Padre nella sua prima visita ad una parrocchia romana a Prima Porta – c’è il segretario del Papa che è in Vaticano e che lavora bene e che oggi fa la ricorrenza di 29 anni di ordinazione sacerdotale, preghiamo per lui, chiediamo almeno altri 29 anni”.
Queste le parole del Vescovo di Roma nella parrocchia di periferia di Roma. Una maniera bella e semplice come sempre, quella del Papa, di testimoniare anche stima ed affettuosa gratitudine ad uno dei collaboratori più stretti, a don Alfred Xuereb, a colui che oggi, da segretario particolare infaticabile ed attento, viene definito l’ombra del Pontefice.
Don Alfred Xuereb, maltese, già dalla fine di marzo 2013, a seguito di un annuncio nella Sala Stampa della Santa Sede è segretario del Papa, da quando Padre Lombardi disse “di essere tutti molto contenti della sua cortesia ed efficienza”.
Don Alfred – per gli amici – è un sacerdote gioviale e solare, anche tra le caratteristiche degli abitanti della sua terra di origine che abbonda di vocazioni. Da Malta, spesso, molti sacerdoti vanno in Missione, quasi tutti svolgono da seminaristi uno stage e, dopo l’ordinazione, almeno un paio d’anni di ministero all’estero. Don Alfred, santa vocazione, era stato mandato in una parrocchia di Roma; qui ha proseguito gli studi all’Università Pontificia; poi per diversi anni ha avuto incarichi presso la Segreteria di Stato e la Prefettura della Casa Pontificia. Quando mons. Mieczyslaw Mokrzycki, don Mietek, lo storico segretario personale di Giovanni Paolo II e dei primi due anni di Pontificato di Benedetto XVI, è diventato vescovo ed è andato in Ucraina, lui, nel 2007, è stato chiamato a sostituirlo e ad entrare nella famiglia pontificia.
Don Alfred, già Assistente Spirituale dell’Associazione dei Santi Pietro e Paolo, è perfettamente bilingue, inglese e italiano. Sappiamo sia, dall’esperienza nel Pontificato di Benedetto XVI, silenzioso, tranquillo, per nulla desideroso di mettersi in mostra, molto attivo nelle sue giornate che di solito prendono avvio alle 0600 con l’acquisizione della rassegna stampa per riportare a Papa Francesco i fatti più salienti di inizio giorno e terminano alle 21.00.
Laureatosi al Pontificio Istituto Teresianum, studioso di spiritualità, don Alfred si dice sia poco sportivo, con alle spalle nuoto all’università, ma pare sia un appassionato di calcio, dato emerso anche da un incontro che ha avuto con dei ragazzi di recente nella sua terra, dove aveva lasciato intendere di non essere affatto indifferente al mondo del pallone.
E d’altronde come non esserlo accanto a Papa Francesco! Oggi a Prima Porta nel colloquio con 16 bambini ai quali il Santo Padre ha amministrato il Sacramento dell’Eucarestia e ad altri 28 cui ha distribuito la comunione, così Francesco si è rivolto loro: “Gesù ci ha salvato, e cammina con noi. Che fa per noi? Questa domanda è difficile. Chi la sa vince il derby…” – ha detto il Papa prima della finale della Coppa Italia, disputata tra Roma e Lazio, che poi ha visto la Lazio vincitrice italiana, tra le stesse squadre che ha accolto in queste ore in udienza a Piazza San Pietro.
Una viva testimonianza di come lo sport, sano, possa creare un dialogo intimo con i giovani, anche tra la Chiesa e tutti indistintamente, per il tramite di quei valori che lo sport stesso ha ancora insiti in sé, quali la lealtà e il sano ed attivo confronto, che incentivano “allo sviluppo armonico della persona ed al perfezionamento morale”, come si scrive nel Concilio Vaticano II, di cui nel 2013, proprio nell’Annus Fidei, ricorre il cinquantesimo anniversario.
Affabile, riservato e discreto, in particolare il sacerdote maltese aveva già il compito con Benedetto XVI di raccogliere e compilare le richieste di preghiere rivolte al Pontificato. Stessa missione con Francesco, al quale giungono migliaia di richieste di preghiere e di incontro che, a seguito della ricezione da parte della Segreteria di Stato, Don Alfred acquisisce e puntualmente cerca di ottemperare al meglio, nell’arco della sua intensa quotidianità.
Con il vento della semplicità e della purezza don Alfred sostiene nel quotidiano il Santo Padre e la sua missione di condurre la Chiesa sulla via della verità, quella stessa “barca del pescatore Pietro che procede – aveva detto prima dell’elezione al soglio pontificio di Bergoglio – quella barca, emblema anche l’Anno della Fede – che a volte pare arenarsi o arrancare, sembra sul punto di affondare travolta dalle onde, ma cessata la tempesta riesce a riprendere il largo” ed “è sempre stato così fin dall’inizio”.
Al tempo stesso con umiltà, spirito laico di servizio al sostegno della Madre Chiesa e del Santo Padre nella comunicazione, nell’impegno in comunione con Cristo, la redazione de Il Vaticanese.it esprime sentimenti di gratitudine per la sua attività e formula i suoi migliori auguri a Don Alfred, nel giorno della Santissima Trinità. In una giornata dedicata all’amore di un Padre per un Figlio: un amore così grande – dice Fabio Gallo Responsabile dell’Area Progetti della Fondazione Paolo di Tarso – da coinvolgere attivamente tutta l’umanità”.
Viviana Normando
Foto: don Alfred Xuereb; Papa Francesco e don Alfred Xuereb; Papa Francesco incontra le squadre di calcio di Roma e Lazio in Udienza a Piazza San Pietro (foto Felici).