Papa Francesco nella Messa di inizio Pontificato ha invitato a custodire i doni di Dio. Come san Giuseppe così il Papa deve allargare le braccia per custodire tutto il popolo di Dio, partendo dai più poveri. Piazza San Pietro gremita di fedeli dalle prime ore della mattina. Dopo la Messa il saluto alle delegazioni da tutto il mondo.
Ore 11,30 Il Santo Padre riceve nella Basilica di San Pietro i capi di Stato e le delegazioni da tutto il mondo. Il primo saluto alla presidente dell’Argentina Kirchner, poi al presidente Napolitano e al premier Monti, entrambi accompagnati dalle mogli.
Ore 11,20 Papa Francesco ha concluso la Messa di inizio Pontificato, il rito è durato meno di due ore. «La Messa è finita, andate in pace». Con il canto del Te Deum si ringrazia Dio per il dono ricevuto, la persona del Santo Padre
Ore 11,10 Papa Francesco distribuisce l’Eucaristia ai fedeli in ginocchio. Il nuovo Pontefice nell’occasione intinge l’Ostia nel Calice, come nelle liturgie orientali
Ore 11 Commosso abbraccio della pace tra papa Francesco e il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, salito fino all’altare posto sul sagrato. È la prima volta che il patriarca di Costantinopoli è presente a una Messa d’inaugurazione di un Pontefice Romano
Ore 10,50 È stata recitata anche in russo, arabo e cinese la preghiera universale, o dei fedeli, nel corso della celebrazione eucaristica di inizio Pontificato di papa Francesco. Altre lingue sono state il francese e lo swahili. Particolarmente significativa la parte in arabo: è riferita ai governanti e invoca «Dio onnipotente, con la sua sapienza, illumini le loro menti e li guidi alla costruzione della civiltà dell’amore». Quella in russo è per la Chiesa di Dio e invoca il sostegno a «tutti, pastori e fedeli, a vivere l’obbedienza incondizionata al Vangelo». La preghiera in cinese è riferita invece all’intera famiglia di Dio oggi convocata a San Pietro e chiede che la vita di tutti noi sia trasformata «a somiglianza del Signore Gesù»
Ore 10,30 L’omelia del Pontefice «Non dobbiamo avere paura della bontà, anzi neanche della tenerezza». Lo ha ripetuto due volte papa Francesco, nell’omelia della Messa di inizio Pontificato, presiedendo sul sagrato della Basilica di San Pietro l’Eucaristia. «Il prendersi cura, il custodire chiede bontà, chiede di essere vissuto con tenerezza» ha spiegato. «Nei Vangeli, san Giuseppe – ha ricordato – appare come un uomo forte, coraggioso, lavoratore, ma nel suo animo emerge una grande tenerezza, che non è la virtù del debole, anzi, al contrario, denota fortezza d’animo e capacità di attenzione, di compassione, di vera apertura all’altro, di amore». Si è rivolto quindi a chi occupa un ruolo di responsabilità civile, con parole semplici e di uso quotidiano, che tanto hanno scaldato i cuori nei primi giorni dopo l’elezione al soglio pontificio: «Vorrei chiedere, per favore, a tutti coloro che occupano ruoli di responsabilità in ambito economico, politico o sociale, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà: siamo “custodi” della creazione, del disegno di Dio iscritto nella natura, custodi dell’altro, dell’ambiente; non lasciamo che segni di distruzione e di morte accompagnino il cammino di questo nostro mondo! Ma per “custodire” dobbiamo anche avere cura di noi stessi! Ricordiamo che l’odio, l’invidia, la superbia sporcano la vita».
E nel finale le parole del Papa hanno tratteggiato il ruolo e il compito del Vicario di Cristo, richiamandosi a quell’esortazione che tanto aveva colpito i cuori «Come vorrei una Chiesa povera e per i poveri», pronunciata nella aula Paolo VI in occasione dell’udienza coi giornalisti. «Come san Giuseppe – ha detto – così il Papa deve allargare le braccia per custodire tutto il popolo di Dio, partendo dai più poveri».
«Non dimentichiamo mai che il vero potere – ha osservato Papa Bergoglio – è il servizio e che anche il Papa per esercitare il potere deve entrare sempre più in quel servizio che ha il suo vertice luminoso sulla Croce». È questo il messaggio che il nuovo Pontefice, Francesco, ha consegnato alla Chiesa universale. Anche il Papa, ha affermato, «deve guardare al servizio umile, concreto, ricco di fede, di san Giuseppe e come lui aprire le braccia per custodire tutto il Popolo di Dio e accogliere con affetto e tenerezza l’intera umanità, specie i più poveri, i più deboli, i più piccoli, quelli che Matteo descrive nel giudizio finale sulla carità: chi ha fame, sete, è straniero, nudo, malato, in carcere».
«Custodire Gesù con Maria, custodire l’intera creazione, custodire ogni persona, specie la più povera, custodire noi stessi: ecco un servizio che il Vescovo di Roma è chiamato a compiere, ma a cui tutti siamo chiamati per far risplendere la stella della speranza: Custodiamo con amore ciò che Dio ci ha donato!»
Ore 10.00 È iniziata la Messa di inizio del Pontificato di papa Francesco
Ore 9,55 Sono stati sei i cardinali che, in rappresentanza dell’intero collegio cardinalizio, hanno prestato giuramento al nuovo Papa. Il primo è stato il cardinale Giovanni Battista Re, dell’ordine dei vescovi e che è stato anche il cardinale decano durante il Conclave nella Cappella Sistina, quindi il cardinale. Tarcisio Bertone, anch’egli dell’ordine dei vescovi e per ora confermato nel ruolo di
segretario di Stato vaticano. Poi è stata la volta dei due
cardinali dell’ordine dei presbiteri: i porporati Joachim Meisner e Josef Tomko. Infine i due porporati in rappresentanza dell’ordine dei diaconi, Renato Raffaele Martino e Francesco Marchisano
Ore 9,50 Il cardinale decano Angelo Sodano consegna al Pontefice l’anello del Pescatore. Papa Francesco ha appena ricevuto i simboli dell’autorità pontificia.
Ore 9,40 Il cardinale protodiacono, Jean-Louis Tauran impone sulle spalle di papa Francesco, con la preghiera recitata dal
cardinale propresbitero Godfried Danneels.
Ore 9,30 Il Papa dopo aver pregato sulla tomba di Pietro, si sta recando sul sagrato in San Pietro per l’inizio della celebrazione.
Ore 9,25 Papa Francesco prima che cominci la Messa che segnerà l’inizio del suo Pontificato, il 265° nella storia della Chiesa cattolica dopo quello dell’apostolo Pietro. Bergoglio accompagnato dai Patriarchi delle Chiese orientali e dopo la preghiera incenserà il Trophaeum apostolico. Risalendo in Basilica, Papa Francesco si unirà alla processione dei cardinali concelebranti che – preceduta dai diaconi che portano il Pallio pastorale, l’Anello del pescatore (che Bergoglio non ha voluto fosse in oro ma in argento dorato) e l’Evangelario – raggiungerà quindi l’altare collocato sul sagrato della Basilica al canto delle «Laudes regiae».
Prima dell’inizio della solenne concelebrazione, si svolgeranno i riti specifici dell’inizio di un pontificato: l’imposizione del Pallio da parte del cardinale protodiacono, Jean-Louis Tauran, con una preghiera recitata dal cardinale protopresbitero, Godfried Danneels; la consegna dell’Anello del Pescatore da parte del cardinale decano Angelo Sodano e l’obbedienza prestata al Santo Padre da sei cardinali (due per ordine – vescovi, presbiteri e diaconi – fra i presenti) a nome dell’intero collegio cardinalizio. La Messa sarà concelebrata con i cardinali, i patriarchi e gli arcivescovi maggiori delle Chiese orientali cattoliche, il segretario della Congregazione per i vescovi, monsignor Lorenzo Baldisseri, e con i padri Josè Rodriguez Carbalho e Adolfo Nicolás, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Unione Superiori Generali. Una preghiera sulla tomba di San Pietro.
Ore 9.15 Il Papa benedice la folla in piazza San Pietro, sorride tanto, saluta con calore, prima di recarsi in Sagrestia per indossare i paramenti. In piazza è un tripudio di folla e bandiere del mondo che sventolano.
Ore 8,50 «Viva il Papa». «Viva il Papa», gridano i fedeli mentre papa Francesco gira in Piazza San Pietro a bordo della jeep scoperta. Si è fermato ed è sceso dalla vettura per abbracciare un disabile. E poco dopo si è fermato a salutare due bambini. «Da lontano sei arrivato e con la semplicità ci hai conquistato». È uno dei tanti cartelli in San Pietro dedicati a papa Francesco
La Piazza trabocca di fedeli, giunti da ogni parte del mondo per la Messa di inizio pontificato. La gente era alle transenne stamane molto prima delle 6.30 e i primi blocchi del servizio d’ordine sono cominciati già intorno a quell’ora.Alle 8,15 i quattro maxischermo collocati in piazza San Pietro sono entrati in funzione.
In piazza San Pietro sono attese oltre 130 delegazioni di capi di Stato, ministri e responsabili di nazioni e organizzazioni di tutto il mondo, oltre a centinaia di migliaia di fedeli che assisteranno ai solenni riti di insediamento del Pontefice.
Fonte Avvenire