Tra fede e caritร non cโe separazione o contrasto. Perche nella vita cristiana โtutto parte dallโAmore e tende allโAmoreโ, spiega il Papa nel messaggio per la Quaresima, reso noto stamane,venerdi 1ยฐ febbraio. โLโamore gratuito di Dio โ scrive il Pontefice โโ ci รจ reso noto mediante lโannuncio del Vangelo. Se lo accogliamo con fede, riceviamo quel primo ed indispensabile contatto col divino capace di farci โinnamorare dellโA m o re โ, per poi dimorare e crescere in questo Amore e comunicarlo con gioia agli altriโ. Il Messaggio di papa Benedetto XVI per la prossima Quaresima, ci offre la possibilitร di riflettere sul rapporto tra la fede e la caritร . Lo ha affermato il cardinale Robert Sarah, intervenuto stamattina presso la Sala Stampa della Santa Sede. Il documento papale ci incoraggia anche a meditare sul rapporto โtra il credere in Dio โ ha detto il porporato – nel Dio rivelato da Gesรน Cristo, e la caritร , che รจ frutto dello Spirito Santo e ci proietta in un orizzonte di apertura profonda verso Dio e verso il prossimoโ. Per un immediato riscontro riportiamo il testo integrale del messaggio:
Cari fratelli e sorelle,
la celebrazione della Quaresima, nel contesto dellโAnno della fede, ci offre una preziosa occasione per meditare sul rapporto tra fede e caritร : tra il credere in Dio, nel Dio di Gesรน Cristo, e lโamore, che รจ frutto dellโazione dello Spirito Santo e ci guida in un cammino di dedizione verso Dio e verso gli altri.
1. La fede come risposta all’amore di Dio.
Giร nella mia prima Enciclica ho offerto qualche elemento per cogliere lo stretto legame tra queste due virtรน teologali, la fede e la caritร . Partendo dalla fondamentale affermazione dellโapostolo Giovanni: ยซAbbiamo conosciuto e creduto l’amore che Dio ha in noiยป (1 Gv 4,16), ricordavo che ยซall’inizio dell’essere cristiano non c’รจ una decisione etica o una grande idea, bensรฌ l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dร alla vita un nuovo orizzonte e con ciรฒ la direzione decisiva… Siccome Dio ci ha amati per primo (cfr 1 Gv 4,10), l’amore adesso non รจ piรน solo un โcomandamentoโ, ma รจ la risposta al dono dell’amore, col quale Dio ci viene incontroยป (Deus caritas est, 1). La fede costituisce quella personale adesione โ che include tutte le nostre facoltร โ alla rivelazione dell’amore gratuito e ยซappassionatoยป che Dio ha per noi e che si manifesta pienamente in Gesรน Cristo. Lโincontro con Dio Amore che chiama in causa non solo il cuore, ma anche lโintelletto: ยซIl riconoscimento del Dio vivente รจ una via verso l’amore, e il sรฌ della nostra volontร alla sua unisce intelletto, volontร e sentimento nell’atto totalizzante dell’amore. Questo perรฒ รจ un processo che rimane continuamente in cammino: l’amore non รจ mai โconclusoโ e completatoยป (ibid., 17). Da qui deriva per tutti i cristiani e, in particolare, per gli ยซoperatori della caritร ยป, la necessitร della fede, di quell’ยซincontro con Dio in Cristo che susciti in loro l’amore e apra il loro animo all’altro, cosรฌ che per loro l’amore del prossimo non sia piรน un comandamento imposto per cosรฌ dire dall’esterno, ma una conseguenza derivante dalla loro fede che diventa operante nell’amoreยป (ibid., 31a). Il cristiano รจ una persona conquistata dallโamore di Cristo e perciรฒ, mosso da questo amore – ยซcaritas Christi urget nosยป (2 Cor 5,14) โ, รจ aperto in modo profondo e concreto all’amore per il prossimo (cfr ibid., 33). Tale atteggiamento nasce anzitutto dalla coscienza di essere amati, perdonati, addirittura serviti dal Signore, che si china a lavare i piedi degli Apostoli e offre Se stesso sulla croce per attirare lโumanitร nellโamore di Dio.
ยซLa fede ci mostra il Dio che ha dato il suo Figlio per noi e suscita cosรฌ in noi la vittoriosa certezza che รจ proprio vero: Dio รจ amore! … La fede, che prende coscienza dell’amore di Dio rivelatosi nel cuore trafitto di Gesรน sulla croce, suscita a sua volta l’amore. Esso รจ la luce โ in fondo l’unica โ che rischiara sempre di nuovo un mondo buio e ci dร il coraggio di vivere e di agireยป (ibid., 39). Tutto ciรฒ ci fa capire come il principale atteggiamento distintivo dei cristiani sia proprio ยซl’amore fondato sulla fede e da essa plasmatoยป (ibid., 7).
2. La caritร come vita nella fede
Tutta la vita cristiana รจ un rispondere all’amore di Dio. La prima risposta รจ appunto la fede come accoglienza piena di stupore e gratitudine di unโinaudita iniziativa divina che ci precede e ci sollecita. E il ยซsรฌยป della fede segna lโinizio di una luminosa storia di amicizia con il Signore, che riempie e dร senso pieno a tutta la nostra esistenza. Dio perรฒ non si accontenta che noi accogliamo il suo amore gratuito. Egli non si limita ad amarci, ma vuole attiraci a Sรฉ, trasformarci in modo cosรฌ profondo da portarci a dire con san Paolo: non sono piรน io che vivo, ma Cristo vive in me (cfr Gal 2,20).
Quando noi lasciamo spazio allโamore di Dio, siamo resi simili a Lui, partecipi della sua stessa caritร . Aprirci al suo amore significa lasciare che Egli viva in noi e ci porti ad amare con Lui, in Lui e come Lui; solo allora la nostra fede diventa veramente ยซoperosa per mezzo della caritร ยป (Gal 5,6) ed Egli prende dimora in noi (cfr 1 Gv 4,12).
La fede รจ conoscere la veritร e aderirvi (cfr 1 Tm 2,4); la caritร รจ ยซcamminareยป nella veritร (cfr Ef 4,15). Con la fede si entra nell’amicizia con il Signore; con la caritร si vive e si coltiva questa amicizia (cfr Gv 15,14s). La fede ci fa accogliere il comandamento del Signore e Maestro; la caritร ci dona la beatitudine di metterlo in pratica (cfr Gv 13,13-17). Nella fede siamo generati come figli di Dio (cfr Gv 1,12s); la caritร ci fa perseverare concretamente nella figliolanza divina portando il frutto dello Spirito Santo (cfr Gal 5,22). La fede ci fa riconoscere i doni che il Dio buono e generoso ci affida; la caritร li fa fruttificare (cfr Mt 25,14-30).
3. L’indissolubile intreccio tra fede e caritร
Alla luce di quanto detto, risulta chiaro che non possiamo mai separare o, addirittura, opporre fede e caritร . Queste due virtรน teologali sono intimamente unite ed รจ fuorviante vedere tra di esse un contrasto o una ยซdialetticaยป. Da un lato, infatti, รจ limitante l’atteggiamento di chi mette in modo cosรฌ forte l’accento sulla prioritร e la decisivitร della fede da sottovalutare e quasi disprezzare le concrete opere della caritร e ridurre questa a generico umanitarismo. Dallโaltro, perรฒ, รจ altrettanto limitante sostenere unโesagerata supremazia della caritร e della sua operositร , pensando che le opere sostituiscano la fede. Per una sana vita spirituale รจ necessario rifuggire sia dal fideismo che dall’attivismo moralista.
Lโesistenza cristiana consiste in un continuo salire il monte dellโincontro con Dio per poi ridiscendere, portando l’amore e la forza che ne derivano, in modo da servire i nostri fratelli e sorelle con lo stesso amore di Dio. Nella Sacra Scrittura vediamo come lo zelo degli Apostoli per lโannuncio del Vangelo che suscita la fede รจ strettamente legato alla premura caritatevole riguardo al servizio verso i poveri (cfr At 6,1-4). Nella Chiesa, contemplazione e azione, simboleggiate in certo qual modo dalle figure evangeliche delle sorelle Maria e Marta, devono coesistere e integrarsi (cfr Lc 10,38-42). La prioritร spetta sempre al rapporto con Dio e la vera condivisione evangelica deve radicarsi nella fede (cfr Catechesi allโUdienza generale del 25 aprile 2012). Talvolta si tende, infatti, a circoscrivere il termine ยซcaritร ยป alla solidarietร o al semplice aiuto umanitario. Eโ importante, invece, ricordare che massima opera di caritร รจ proprio lโevangelizzazione, ossia il ยซservizio della Parolaยป. Non v’รจ azione piรน benefica, e quindi caritatevole, verso il prossimo che spezzare il pane della Parola di Dio, renderlo partecipe della Buona Notizia del Vangelo, introdurlo nel rapporto con Dio: l’evangelizzazione รจ la piรน alta e integrale promozione della persona umana. Come scrive il Servo di Dio Papa Paolo VI nell’Enciclica Populorum progressio, รจ l’annuncio di Cristo il primo e principale fattore di sviluppo (cfr n. 16). Eโ la veritร originaria dellโamore di Dio per noi, vissuta e annunciata, che apre la nostra esistenza ad accogliere questo amore e rende possibile lo sviluppo integrale dellโumanitร e di ogni uomo (cfr Enc. Caritas in veritate, 8).
In sostanza, tutto parte dall’Amore e tende all’Amore. L’amore gratuito di Dio ci รจ reso noto mediante l’annuncio del Vangelo. Se lo accogliamo con fede, riceviamo quel primo ed indispensabile contatto col divino capace di farci ยซinnamorare dell’Amoreยป, per poi dimorare e crescere in questo Amore e comunicarlo con gioia agli altri.
A proposito del rapporto tra fede e opere di caritร , unโespressione della Lettera di san Paolo agli Efesini riassume forse nel modo migliore la loro correlazione: ยซPer grazia infatti siete salvati mediante la fede; e ciรฒ non viene da voi, ma รจ dono di Dio; nรฉ viene dalle opere, perchรฉ nessuno possa vantarsene. Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesรน per le opere buone, che Dio ha preparato perchรฉ in esse camminassimoยป (2, 8-10). Si percepisce qui che tutta l’iniziativa salvifica viene da Dio, dalla sua Grazia, dal suo perdono accolto nella fede; ma questa iniziativa, lungi dal limitare la nostra libertร e la nostra responsabilitร , piuttosto le rende autentiche e le orienta verso le opere della caritร . Queste non sono frutto principalmente dello sforzo umano, da cui trarre vanto, ma nascono dalla stessa fede, sgorgano dalla Grazia che Dio offre in abbondanza. Una fede senza opere รจ come un albero senza frutti: queste due virtรน si implicano reciprocamente. La Quaresima ci invita proprio, con le tradizionali indicazioni per la vita cristiana, ad alimentare la fede attraverso un ascolto piรน attento e prolungato della Parola di Dio e la partecipazione ai Sacramenti, e, nello stesso tempo, a crescere nella caritร , nellโamore verso Dio e verso il prossimo, anche attraverso le indicazioni concrete del digiuno, della penitenza e dellโelemosina.
4. Prioritร della fede, primato della caritร
Come ogni dono di Dio, fede e caritร riconducono all’azione dell’unico e medesimo Spirito Santo (cfr 1 Cor 13), quello Spirito che in noi grida ยซAbbร ! Padreยป (Gal 4,6), e che ci fa dire: ยซGesรน รจ il Signore!ยป (1 Cor 12,3) e ยซMaranatha!ยป (1 Cor 16,22; Ap 22,20).
La fede, dono e risposta, ci fa conoscere la veritร di Cristo come Amore incarnato e crocifisso, piena e perfetta adesione alla volontร del Padre e infinita misericordia divina verso il prossimo; la fede radica nel cuore e nella mente la ferma convinzione che proprio questo Amore รจ l’unica realtร vittoriosa sul male e sulla morte. La fede ci invita a guardare al futuro con la virtรน della speranza, nellโattesa fiduciosa che la vittoria dell’amore di Cristo giunga alla sua pienezza. Da parte sua, la caritร ci fa entrare nellโamore di Dio manifestato in Cristo, ci fa aderire in modo personale ed esistenziale al donarsi totale e senza riserve di Gesรน al Padre e ai fratelli. Infondendo in noi la caritร , lo Spirito Santo ci rende partecipi della dedizione propria di Gesรน: filiale verso Dio e fraterna verso ogni uomo (cfr Rm 5,5).
Il rapporto che esiste tra queste due virtรน รจ analogo a quello tra due Sacramenti fondamentali della Chiesa: il Battesimo e l’Eucaristia. Il Battesimo (sacramentum fidei) precede l’Eucaristia (sacramentum caritatis), ma รจ orientato ad essa, che costituisce la pienezza del cammino cristiano. In modo analogo, la fede precede la caritร , ma si rivela genuina solo se รจ coronata da essa. Tutto parte dall’umile accoglienza della fede (ยซil sapersi amati da Dioยป), ma deve giungere alla veritร della caritร (ยซil saper amare Dio e il prossimoยป), che rimane per sempre, come compimento di tutte le virtรน (cfr 1 Cor 13,13).
Carissimi fratelli e sorelle, in questo tempo di Quaresima, in cui ci prepariamo a celebrare lโevento della Croce e della Risurrezione, nel quale lโAmore di Dio ha redento il mondo e illuminato la storia, auguro a tutti voi di vivere questo tempo prezioso ravvivando la fede in Gesรน Cristo, per entrare nel suo stesso circuito di amore verso il Padre e verso ogni fratello e sorella che incontriamo nella nostra vita. Per questo elevo la mia preghiera a Dio, mentre invoco su ciascuno e su ogni comunitร la Benedizione del Signore!
Dal Vaticano, 15 ottobre 2012
BENEDICTUS PP. XVI
Fonte: www.vatican.va