I racconti evangelici del Getsemani “mostrano dolorosamente che i tre discepoli, scelti da Gesù per essergli vicino, non furono capaci di vegliare con Lui, di condividere la sua preghiera, la sua adesione al Padre e furono sopraffatti dal sonno”. Lo ha ricordato Benedetto XVI nella catechesi all’Udienza Generale di oggi, dedicata alla preghiera di Gesù durante la sua Passione. “Domandiamo al Signore – ha esortato il Papa rivolto ai cinquemila fedeli presenti nell’Aula Nervi – di essere capaci di vegliare con Lui in preghiera, di seguire la volontà di Dio ogni giorno anche se parla di Croce, di vivere un’intimità sempre più grande con il Signore, per portare in questa Terra un pò del Cielo di Dio”.
Nella “paura e angoscia di Gesù” è ricapitolato “tutto l’orrore dell’uomo davanti alla propria morte, la certezza della sua inesorabilità e la percezione del peso del male che lambisce la nostra vita”. Lo ha affermato sempre il Papa nella catechesi all’Udienza Generale. “Non è solo la paura e l’angoscia dell’uomo davanti alla morte – ha rilevato Benedetto XVI – ma è lo sconvolgimento del Figlio di Dio che vede la terribile massa del male che dovrà prendere su di Sè per superarlo, per privarlo di potere”. “Anche noi, nella preghiera – ha scandito -dobbiamo essere capaci di portare davanti a Dio le nostre fatiche, la sofferenza di certe situazioni, di certe giornate, l’impegno quotidiano di seguirlo, di essere cristiani e anche il peso del male che vediamo in noi e attorno a noi, perché Egli ci dia speranza, ci faccia sentire la sua vicinanza, ci doni un pò di luce nel cammino della vita”.