a cura del Direttore Viviana Normando
Densa di emozione è stata l’ordinazione episcopale di S.E. Mons. Stefano Rega Vescovo eletto di S. Marco Argentano – Scalea, presieduta dal Vescovo S.E. Angelo Spinillo che si è svolta nella Cattedrale di Aversa il 18 febbraio del 2023 e che oggi desideriamo ricordare in occasione di un nuovo incontro tra i rappresentanti del Serra Club e della Fondazione Culturale “Paolo di Tarso” con Mons. Rega a San Marco Argentano.
Tutti coloro che hanno stimato e stimano Sua Eccellenza Rega, per il prezioso lavoro svolto nella città di Aversa, che vede nel Seminario, di cui è stato Rettore, il suo cuore pulsante, sono accorsi alla cerimonia di ordinazione episcopale, come anche i suoi parrocchiani di Giugliano nonché coloro che, fortunati, lo hanno accolto nella Diocesi di San Marco Argentano Scalea il 28 febbraio 2022.
Presenti alla solenne ed impeccabile cerimonia ben quarantatrè Vescovi, tutti della Campania e della Calabria, con il Cardinale Crescenzio Sepe ed un Patriarca. Forti sentimenti e tanti applausi all’ordinazione di Sua Eccellenza e molto sentito, puntuale, ricco di citazioni ed affettuoso il discorso di S.E. Angelo Spinillo.
Presenti i Sindaci di Aversa, di Giugliano, di San Marco Argentano e di Scalea, accanto ad autorità civili e religiose.
Innumerevoli sono stati i preparativi fin dal 10 dicembre 2022 quando la Diocesi di Aversa annunciò il suo Episcopato.
“Con grande gioia – questa era la prima dichiarazione della Diocesi di Aversa guidata da Sua Eccellenza mons. Angelo Spinillo – a distanza di pochissimi giorni dalla nomina episcopale di un altro confratello, il Vescovo Angelo Spinillo, i Presbiteri e i Diaconi della Diocesi di Aversa condividono con tutto il santo popolo di Dio la gioia per l’elezione a Vescovo del Rev. Mons. Stefano Rega chiamato dal Santo Padre Francesco a guidare la Diocesi di S. Marco Argentano-Scalea (Cs).
Attraverso la voce del Sommo Pontefice, successore dell’Apostolo Pietro “a cui Cristo affidò le sue pecore e i suoi agnelli, perché li pascesse” esercitando “il primato della potestà ordinaria su tutte le chiese” (CD 2), nella nostra comunità Diocesana di Aversa risuona oggi nuovamente il dono della vocazione che chiama al servizio apostolico della Chiesa.
Per questo dono la Diocesi tutta, grata al Santo Padre Francesco, in fraterna comunione con la Chiesa di S. Marco Argentano-Scalea, si unisce in preghiera e invoca lo Spirito Santo di Dio perché accompagni, guidi e sostenga il confratello Don Stefano nell’apostolato cui è chiamato e viene consacrato come Vescovo.
La coincidenza della sua elezione all’episcopato con il giorno in cui la Chiesa celebra la B.V. Maria con il titolo di Madonna di Loreto, la cui memoria liturgica è intensamente vissuta nella Chiesa aversana, incoraggia a guardare con fiducia al “ministero della comunità” cui il novello pastore è chiamato e per lui ancora invoca l’intercessione dell’Apostolo Paolo, patrono di questa Diocesi”.
E così è scritto nella lettera di nomina di Papa Francesco “Vescovo servo dei servi di Dio” rivolta a Sua Eccellenza Rega:
“Al diletto figlio Stefano Rega – scrive Papa Francesco – del clero della Diocesi di Aversa, ed ivi finora parroco e Direttore dell’Ufficio Diocesano per le Vocazioni, eletto Vescovo di San Marco Argentano – Scalea salute e Benedizione.
Desiderando nella preghiera che sorga nei nostri cuori lo splendore della gloria di Dio e, tolta ogni oscurità della notte, appaia chiaramente che noi siamo figli della luce (cfr. Messale Romano, colletta di sabato della II settimana di Avvento); e come per il peccato di Adamo il genere umano cadde nella morte, così, per Cristo risorgiamo alla vita (cfr. Sant’Ireneo di Lione, “Contro le Eresie” lib. V, 21,1); dunque sommamente conviene che noi aspettando vigilanti la venuta dell’Unigenito Figlio di Dio, siamo edotti da Lui, autore della nostra salvezza, e laddove non siano sufficienti i nostri meriti, supplisca la bontà di Dio. Meditando sul mirabile scambio tra i nostri meriti e la bontà di Dio, che di ogni missione pastorale ne è l’impulso, nella preghiera, con l’animo teso alle necessità spirituali della comunità diocesana di San Marco Argentano – Scalea, ora vacante per la rinunzia dell’ultimo Pastore, il Venerabile Fratello Leonardo Bonanno, disponiamo che si nomini un nuovo Pastore.
Abbiamo pensato a te diletto figlio che hai mostrato di essere dotato di virtù sacerdotali, nonché stimato saggio ed esperto delle cose umane per cui sei idoneo ad affrontare tali impegni. Perciò udito il parere del Dicastero per i Vescovi, nella pienezza della Nostra Autorità Apostolica, ti eleggiamo Vescovo di San Marco Argentano – Scalea con tutti i diritti e doveri relativi.
Potrai scegliere di essere ordinato fuori della città di Roma, da qualsiasi Vescovo Cattolico, premessa la professione di fede e il giuramento di fedeltà verso di Noi e i Nostri Successori, secondo i sacri canoni. Ti esortiamo cordialmente di rendere noto al clero e al popolo di questa comunità ecclesiale il presente Nostro Decreto, perché ti accolga come maestro e custode della Parola.
A te diletto Figlio, conceda Dio la sua misericordia perché a questa comunità ecclesiale, affidata alle tue cure pastorali tu sia ministro del Vangelo di Gesù Cristo, a lui unito in quella carità che è l’anima dello stesso Vangelo e dei Sacramenti. Dato a Roma, presso il Laterano il 10 dicembre dell’anno del Signore 2022, decimo del nostro Pontificato. Francesco. William Millea, Protonotario Apostolico”.
Abbiamo l’onore di pubblicare il discorso di ringraziamento a conclusione dell’Ordinazione Episcopale di Sua Eccellenza Reverendissima Stefano Rega.
“Sono tanti i sentimenti – ha dichiarato Sua Eccellenza Rega – che mi accompagnano questa sera, in questo momento così importante della mia vita, sentimenti che condivido con voi e che riassumo in due parole: La prima è stupore e la seconda è gratitudine. Stupore perché Dio, padre buono e misericordioso, ha voluto chinarsi sulla mia persona per ricoprirla della sua grazia con il dono dell’episcopato. Gratitudine per la schiera innumerevole di persone amiche che mi hanno accompagnato in questi anni e per voi che ora con me vivete questa gioia.
Stupore per la fedeltà del Signore che ha saputo fare della mia pochezza umana uno strumento prezioso nelle sue mani per l’annuncio del Vangelo e della Misericordia nei confronti di tanti fratelli e sorelle. Stupore nel sentirmi chiamare ancora una volta come scriveva don Tonino Bello: “Se ti chiama, vuol dire che ti ama. Gli stai a cuore, non c’è dubbio. In una turba sterminata di gente risuona un nome: il tuo. Stupore generale. Puoi dire a tutti: non si è vergognato di me”.
Stupore per la sproporzione che avverto tra quello che sono e quello che mi chiede, stupore perché si fida di me, dei miei pochi strumenti, dei pochi pani e pesci; come avverrà questo? gli ho chiesto e Lui come a Maria: sarà lo Spirito Santo. Allora eccomi, ci sono.
Stupore che si fa gratitudine anzitutto a Dio, per il dono della vita e della vocazione sacerdotale che per mezzo dell’effusione di grazia appena ricevuta giunge oggi alla sua pienezza. Gratitudine alla Chiesa in tutte le sue dimensioni e la sua bellezza. Quanta è bella la Chiesa, nei suoi ministri e nei suoi ministeri, la chiesa celeste e quella terrena, la chiesa che nella storia annuncia la vita e la speranza. In questa chiesa bella, grazie con tutto il cuore a Papa Francesco per la fiducia che ha riposto in me mandandomi come Vescovo nella Chiesa di San Marco Argentano – Scalea.
Grazie al mio caro Vescovo, Padre e fratello Angelo, che mediante l’imposizione delle mani e la preghiera mi ha unito al collegio apostolico, grazie al Vescovo emerito Mario, il Cardinale Sepe, i nunzi apostolici e tutti i vescovi della Campania con il Presidente Mons. Antonio Di Donna, della Calabria con il Presidente Mons. Fortunato Morrone, i Vescovi delle altre regioni. La mia gratitudine a tutti i confratelli di questa cara Chiesa di Aversa, con i religiosi, le religiose, i consacrati e le consacrate, i seminaristi, i fedeli tutti, con cui ho condiviso la fede e la vocazione. Un grazie speciale al Seminario Vescovile di Aversa, con il CDV e il Serra club in cui ho vissuto l’esperienza della fraternità sacerdotale e accolto e accompagnato tante storie di vocazioni, insieme alla testimonianza e al servizio generoso di tanti amici.
Grazie alle comunità parrocchiali che mi hanno accompagnato nella fede e che ho servito negli anni di sacerdozio. Permettetemi un ricordo speciale alla comunità parrocchiale di San Nicola in Giugliano che ho servito in questi ultimi anni e in cui sono maturato nella fede e nell’esperienza pastorale, con il vicario parrocchiale don Luigi Silvestre. Un grazie alla comunità dell’Oasi, alle Clarisse del Monastero di Pignataro e alla fraternità di Emmaus.
Ringrazio commosso la mia famiglia di origine: i miei genitori, che già godono della luce della presenza del Signore; i miei fratelli, mia sorella e tutti i miei familiari. In questa famiglia il buon Dio mi ha fatto nascere non solo alla vita della carne, ma a quella dello Spirito. L’educazione cristiana ricevuta in famiglia, semplice ma solida nella sua essenzialità, è stata e resta per me un punto di riferimento costante.
Saluto e ringrazio la mia nuova sposa, la diletta Chiesa di San Marco Argentano – Scalea, con il Vescovo Leonardo Bonanno che l’ha servita con generosità e passione, saluto voi sacerdoti con il delegato ad omnia Mons. Ciro Favaro, i diaconi e i seminaristi con i religiosi e le religiose e i fedeli tutti. Presto ci conosceremo e avrò modo di accogliere la ricchezza di questa Chiesa, ma già vi voglio bene. Amati fratelli e sorelle, con molta semplicità vorrei dirvi che desidero essere vostro fratello, non solo vostro padre: cammineremo insieme, prendendoci cura gli uni degli altri, manifestando con la vita prima ancora che con le parole il nostro essere comunità di fratelli e sorelle in Cristo.
Sono contento che il Signore mi abbia chiamato a servire questa Chiesa in Calabria, come Abramo lascio subito e con serena libertà la mia terra per andare dove il Signore mi ha indicato e ho il vivo desiderio di incrociare presto i vostri volti. Non ho né oro, né argento da distribuirvi, né intelligenza tanta per farvi sapienti, diceva don Primo Mazzolari, altri vi insegneranno a farvi ricchi e a crescere nell’intelligenza. Io vengo da voi per divenire buono insieme a voi. Essere buoni è tutto. Amare è tutto. È l’unica vera felicità. La ricchezza passa, la giovinezza pure, la bellezza appassisce, solo l’amore rimane nella vita e nella morte. Vi chiedo il favore di accogliermi in semplicità, così come sono, con fede e con il cuore. So bene che la Calabria è una terra bella, abitata da un popolo buono, accogliente, che vuole bene al proprio Vescovo.
Un saluto deferente lo rivolgo a tutte le autorità civili e militari. Accogliete l’espressione della mia riconoscenza per la vostra presenza, del mio rispetto per le vostre persone e della mia stima per la vostra opera, del mio impegno di leale collaborazione nel profondo rispetto degli ambiti istituzionali.
Ringrazio i tanti amici presenti e coloro che, pur volendolo, non sono riusciti ad essere qui oggi, tanti amici con cui ho vissuto esperienze meravigliose e indimenticabili, sperimentando la bellezza dell’amicizia in Cristo mediante la condivisione di gioie e dolori, nella semplicità e nella fraternità.
Infine, ma non per ultimo, ringrazio tutti coloro che, a vario titolo, si sono adoperati per la realizzazione di questo evento, ne cito alcuni a nome di tutti: il Vicario generale Mons. Francesco Picone con il Sindaco di Aversa Dott. Alfonso Golia, l’ufficio liturgico diocesano, la cappella musicale lauretana, Teleclub Italia, i volontari per l’accoglienza. Grazie a tutti coloro che per essere qui questa sera sono stati in piedi, che hanno fatto fatica a parcheggiare, per coloro che mi hanno assicurato preghiere, nel silenzio e dietro le quinte. Il Signore, che conosce i cuori e sa di che cosa abbiamo bisogno, tutti ricompensi con la sua grazia e la sua benedizione. Grazie!
Quale Vescovo vorrei essere secondo il cuore di Dio l’ho scelto con il mio motto e il mio stemma: “Date illis vos manducare”, ovvero un Vescovo della comunione, della vicinanza, dell’ascolto, un Padre, un fratello, un amico per tutti, capace di usare i linguaggi e i mezzi giusti perché tutti amino il Signore, perché lo passano incontrare, intercettarlo nell’ordinarietà della vita, e comprendere che Dio è un nostro alleato, alleato della nostra gioia. Un Vescovo che guarda verso il Regno, la meta ultima e non i piccoli traguardi, con uno sguardo che va oltre, con orizzonti ampi, oltre le piccole miserie di questo mondo, come il Santo di cui porto il nome che nel martirio sapeva contemplare i cieli aperti. Capace dinanzi al grido delle folle che chiedono di essere ascoltate e consolate, di abitare fino in fondo i luoghi in cui Dio ci chiama a stare, a fare quello che lui ci chiede e non quello che ci piace.
Chiedo e domando a tutti voi la preghiera quotidiana, sulla quale conto moltissimo. I nostri santi patroni, San Paolo e San Marco, la Beata Vergine Maria di Loreto e del Pettoruto, il Venerabile Vescovo Mons. Castrillo nato proprio in questo giorno nel 1904, mi accompagnino e mi sostengano.
Signore, Ti riconsegno ancora una volta la mia vita, perché Tu possa continuare ad usarla come a Te piace, per il bene della Chiesa e delle anime. Lo so, Signore, che “nessuno ha un amore più grande di chi dà la vita per i propri amici”, lo so che devo dare la vita, che devo salire sulla croce, ma da solo, Signore, tremo e la paura mi assale. Sulla tua parola getto ancora le mie reti, con Te tutto è possibile. Mi chiedi un amore più grande, eccomi ti seguo, ma tu di tanto in tanto voltati per assicurarti che non mi sono smarrito. Amen”.
Chi è il Sacerdote Mons. Stefano Rega del Clero di Aversa
Il Rev. Mons. Stefano Rega è nato a Villaricca (Na) il 30 dicembre 1968.
Dopo aver conseguito il diploma di maturità presso un Liceo Scientifico Statale a Giugliano (NA), ha vissuto il cammino di formazione al ministero sacerdotale presso il Seminario Maggiore Arcivescovile di Napoli e frequentato i corsi di studio teologico presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale conseguendo prima il Baccellierato in Teologia e successivamente la Licenza in Teologia Dogmatica.
È stato ordinato sacerdote il 29 giugno 1993 da S. E. Mons. Lorenzo Chiarinelli, Vescovo di Aversa, Diocesi nella quale Don Stefano Rega è incardinato.
Ha ricoperto i seguenti incarichi:
1993-1996 Collaboratore parrocchiale presso la Parrocchia di origine Maria Ss.ma delle Grazie in Giugliano e presso la nascente Parrocchia San Luca Ev. in Giugliano/Varcaturo.
1999-2003 Collaboratore nella Parrocchia SS. Giuseppe ed Eufemia in Carditello.
1996-2003 Educatore presso il Seminario Maggiore Arcivescovile di Napoli/Capodimonte.
2003-2017 Rettore del Seminario Diocesano di Aversa, con annesso Istituto Scolastico paritario “I. Caracciolo” (Scuole Medie, Liceo Classico) e delegato per i Seminaristi del Maggiore.
2010 nominato Cappellano di Sua Santità da Papa Benedetto XVI Canonico del Capitolo Cattedrale di Aversa (ora Canonico onorario).
Membro del Consiglio Presbiterale Diocesano e del Collegio dei Consultori. Direttore dell’Ufficio Diocesano di Pastorale Vocazionale. Cappellano del Serra Club della Diocesi di Aversa.
2017 Parroco della Parrocchia San Nicola di Bari in Giugliano in Campania (NA).
Dal settembre 2022: Vicario Episcopale per la carità e la società degli uomini.
Nel suo ministero sacerdotale, inoltre, ha seguito gruppi Scouts, di Azione Cattolica, Cursillos di cristianità.
Fonte: Diocesi di Aversa.it.
Prezioso il suo ruolo di sacerdote e Cappellano nel Serra Club di Aversa, nell’ambito del Distretto 72 Lazio e Campania e di Serra International Italia, a favore delle vocazioni sacerdotali e dell’operato in questa direzione di laici impegnati. Premiato come miglior Cappellano serrano nel 2012.
E noi lo abbiamo conosciuto ed apprezzato così, nella Presidenza Nazionale di Serra International Italia della Prof.ssa Maria Luisa Coppola. Instancabile lavoratore al servizio del Signore, ragazzo d’oro e sacerdote sempre vicino a tutti ma in particolare nella formazione e nella vocazione ai giovani, con una grande attitudine alla mediazione, per il tramite della disponibilità e della competenza. Sempre aggiornato e sempre al passo con i tempi. Un dono prezioso per le comunità di cui è riferimento ed in questo caso della Diocesi di S. Marco Argentano-Scalea (Cs).
Porgiamo sentitamente a Sua Eccellenza Stefano Rega da parte della redazione de Il Vaticanese e della Fondazione Culturale “Paolo di Tarso“, molto impegnata sul territorio calabrese in progetti concreti di Bellezza e a favore del Bene Comune, i nostri migliori auguri per questo incarico che è certamente ispirato da Maria Madre di tutte le Vocazioni.